L’ultima Indagine FIMAA-Confcommercio sul mercato immobiliare residenziale italiano fotografa un 2025 dinamico, vivace, ma attraversato da un crescente divario tra ciò che cercano gli acquirenti e ciò che effettivamente viene messo sul mercato. Un disequilibrio ancora più evidente nel settore delle locazioni, dove la pressione della domanda continua ad aumentare mentre l’offerta fatica a tenere il passo.
Un contesto che rende sempre più centrali i temi della sicurezza, della tutela e della gestione del rischio, soprattutto per i proprietari che desiderano continuare ad affittare in un mercato che cambia velocemente.
Compravendite in aumento, ma l’offerta rallenta
Secondo FIMAA, nel 2025 le compravendite cresceranno del 4,5%, superando le 750.000 transazioni annue. Anche i prezzi mostrano un andamento positivo, con un incremento medio previsto del 3,9%.
La domanda di acquisto è solida e continua a crescere:
- nel 29,4% dei casi risulta in aumento (un anno fa era appena al 9,7%),
- mentre diminuisce la quota di chi segnala una domanda stabile o in calo.
Il vero punto critico riguarda invece l’offerta:
- solo l’8,7% degli operatori registra un aumento delle abitazioni disponibili,
- mentre il 43,2% segnala una riduzione dell’offerta, un dato in peggioramento rispetto al 2024.
Secondo Santino Taverna, Presidente FIMAA, servono interventi mirati: rigenerazione urbana, efficientamento energetico, iter autorizzativi più rapidi e incentivi selettivi per riportare sul mercato immobili ristrutturati e accessibili.
Locazioni: canoni in crescita e offerta in contrazione
Il quadro del mercato delle locazioni è ancora più marcato. L’indagine segnala:
- +4,7% la crescita dei canoni per il 2025 (in accelerazione rispetto al +4,6% del semestre precedente).
- +0,1% la variazione del numero di nuovi contratti rispetto al 2024: un dato sostanzialmente stabile, che però nasconde un aumento della domanda e una riduzione dell’offerta.
Nel secondo quadrimestre 2025:
- la domanda cresce nel 74,2% dei casi,
- mentre l’offerta diminuisce per il 63,3% degli operatori interpellati.
Un disequilibrio che si traduce in canoni più alti e in una maggiore difficoltà per gli inquilini nella ricerca di soluzioni disponibili.
Le previsioni per la fine del 2025
Gli operatori FIMAA confermano i trend osservati:
Domanda
Il 67% prevede un ulteriore aumento nell’ultima parte dell’anno.
Offerta
Il 53,3% pensa che diminuirà ancora. Mentre solo il 10% si attende un miglioramento.
Canoni
Il 61,5% degli operatori prevede ulteriori aumenti, il 35% stabilità, solo il 3,5% un calo.
Contratti
Per il 58% i volumi resteranno stabili; per il 32% diminuiranno.
La tendenza: più contratti flessibili e maggiore richiesta di tutele
Secondo Andrea Oliva, coordinatore dell’Ufficio Studi FIMAA, il mercato si sta spostando verso contratti più flessibili:
- –2% i contratti ordinari a lungo termine,
- +3,3% i contratti concordati,
- +9,5% quelli per studenti.
Il segmento studenti è quello che registra gli aumenti più significativi anche nei canoni (+5,3% annuo).
Tutto questo conferma un elemento chiave: i proprietari sono sempre più cauti nel mettere a reddito i propri immobili, soprattutto a causa della percezione di scarsa tutela e di rischi elevati legati alla morosità, alle lungaggini giudiziarie e ai costi imprevisti.
Oliva sottolinea la necessità di misure semplici e stabili: incentivare il canone concordato, rafforzare la cedolare secca, introdurre micro-incentivi fiscali per chi ristruttura e affitta a canoni calmierati e favorire partenariati pubblico-privati, soprattutto nel settore delle residenze universitarie.
Cosa significa tutto questo per i proprietari
Il 2025 si conferma un anno di forte domanda e canoni in crescita, ma anche di maggiore complessità gestionale per chi affitta. In particolare:
- più domanda → più richieste e più opportunità;
- meno offerta → maggiore concorrenza tra gli inquilini, ma anche rischio di scelte affrettate;
- canoni in rialzo → maggiore redditività, ma anche maggiore attenzione delle istituzioni;
- contratti più flessibili → più mobilità, ma anche più necessità di protezione.
In uno scenario dove aumenta la richiesta di case in affitto, ma diminuisce la disponibilità dei proprietari a concederle, qualsiasi soluzione che permetta di affittare in sicurezza, tutelare i canoni e ridurre i costi imprevisti diventa sempre più strategica.
Fonte: Indagine FIMAA-Confcommercio













