Bologna diventa il primo comune italiano a introdurre un piano urbanistico che regolamenta gli affitti brevi, con l’obiettivo di proteggere i residenti e contrastare la speculazione immobiliare.
📌 La notizia
Durante un confronto pubblico alla Festa dell’Unità, il sindaco Matteo Lepore ha annunciato che Bologna sarà la prima città italiana a stabilire regole chiare per gli affitti brevi. La misura, che sarà inserita nel nuovo piano urbanistico comunale, permetterà di stabilire quali quartieri potranno ospitare affitti brevi e in quali invece sarà necessario limitarli.
Il sindaco ha sottolineato che non si tratterà di un divieto assoluto, ma di un modo per fermare la speculazione immobiliare, proteggere i quartieri più fragili e impedire che il turismo espella i residenti.
Contesto e motivazioni
Negli ultimi anni, Bologna ha visto un aumento significativo degli affitti brevi, soprattutto nel centro storico, con conseguente rialzo dei canoni e difficoltà per studenti e famiglie a trovare soluzioni abitative a prezzi accessibili.
Il nuovo regolamento mira a:
- Mantenere un equilibrio tra turismo e residenzialità;
- Contrastare lo spopolamento dei quartieri storici;
- Favorire l’accesso alla casa per residenti, studenti e lavoratori.
📈 Impatto sul mercato
Questa decisione potrebbe avere effetti immediati sulla disponibilità di appartamenti per locazioni a lungo termine, portando a un alleggerimento dei prezzi in alcune zone.
Se il modello bolognese funzionerà, altre grandi città italiane – come Firenze, Milano e Roma – potrebbero adottare misure simili per contenere la pressione abitativa.
Uno sguardo al futuro
Lepore ha ribadito che l’amministrazione comunale vuole essere coerente con le promesse fatte ai cittadini: “Sapere che hai di fronte una persona che fa quello che dice e dice quello che fa è fondamentale per ridare speranza e fiducia nella politica”.
Questa misura potrebbe segnare l’inizio di una nuova stagione di regolamentazione urbana in Italia, in cui la tutela del diritto all’abitare tornerà al centro delle politiche locali.
Fonte: Corriere di Bologna